mercoledì 30 novembre 2011

Malinconia 0.2

Il periodo malinconico iniziato qualche giorno fa non è ancora terminato.
Il fastidio che mi provoca è immane. Ed è per di più associato ad una seria difficoltà a riprendere un ritmo sonno-veglia normale.
Perciò ora sono quasi le sei del mattino. Una settimana fa avrei detto che era figo essere svegli a quest’ora (presupponendo una serata carica fuori con gli amici), ora mi sento come mia nonna che senza pastiglia non dorme.

Cosa mi manca

Luoghi.
Piazza Maggiore, la mia cucina, il mio letto, il mio divano, via Zamboni, la biblioteca al 36, via Indipendenza, le due 600 più fiche della storia e i loro proprietari, l’autostrada Borgo-Rioveggio, i binari all’est, piazza Santo Stefano, piazza San Francesco, il 19, la Montagnola, H&M, via Castiglione, la mia Fiestina, l’Iper per fare la spesa con la mamma e riempire il carrello di cagate, l’Appennino, i portici, gli appuntamenti sotto le chiappe del Nettuno.

Persone.
Le persone non sono il motivo per il quale vorrei tornare. Ma alcuni amici mi mancano: il Ta, la Boo, il Godo, la Muder, la Michi, i’ babbbo, la Sissi, Ivan e Lawrence eccetera eccetera.

Cose da fare.
Ecco, principalmente voglio tornare a casa per FARE.
Voglio studiare e passare gli esami (e perderei la sessione di gennaio se stessi qui).
Voglio scoprire il lato culturale di Bologna andando a teatro, alle mostre, visitare le gallerie e i musei.
Voglio cercare un lavoro. Voglio mangiare un gelato da Gianni.
Voglio cercare un’agenzia che mi faccia fare da stagista.
Voglio raccogliere informazioni. Voglio andare al Kaiten.
Voglio fare un corso per conoscere gente nuova.
Voglio fare shopping di libri da MelOutlet.
Voglio andare al Kinder, al kaiten, al Millennium, alla Grada…
Voglio cucinare per i miei amici.
Voglio dimostrare ai miei che non sono quella di prima. Anche se non è vero.
Voglio prendere un the alla Linea e fare un aperitivo con gli amici.
Voglio andare all’Ikea. Voglio fare un giro in bici nonostante sia inverno.
Voglio fare una sorpresa alla Muder.
Voglio accendere un camino a Castioni, fare le chiacchiere e provare a cucinare i cepelinai.
Voglio vedere le mie nonne.
Voglio beccare la Sara e ricordare com’era bello vivere a Vilnius…

Perché?

Non so dire se è una fortuna, se è ingenuità o solo fretta ma ho la sensazione di aver fatto tutto ciò che dovevo fare qui e di aver appreso ciò che dovevo apprendere. Mi sono messa alla prova, ho superato gli ostacoli, ho imparato qualcosa in più su di me, ho capito come voglio vivere. Ora voglio vedere se sono in grado di essere la stessa anche a Bologna.
Ho trovato il mio spazio a Vilnius con successo.
Sarei in grado di ottenerne uno anche giocando in casa?

Le prove che ho superato qui hanno attestato che si, sono in grado di vivere all’estero. Quantomeno per qualche mese.
Ma non è troppo facile accontentarsi di saper vivere in un ambiente vergine, che altro non vuole che di sedurre per poi non essere abbandonato?
Questa bella Vilnius, che tanto mi affascinava ora mi sembra sempre uguale.
Come nei rapporti di coppia, si sta insieme se c’è amore.
Io avevo per Vilnius solo una cotta passeggera.
Io amo Bologna. Io voglio Bologna.
E così come me ne ero andata con le palle piene e la voglia di viaggiare, ora vorrei tornare a riconquistare la mia città.
La colpa non è tua, mia cara Dotta, ma è mia che non mi sono mai sforzata di conoscerti a fondo. Sei una città preziosa e nascondi un tesoro tra le tue mura.

Pigrizia, procrastinazione, tedio.
Un giorno tornerà tutto ciò anche a Bologna, magari verso marzo.
Lo so che, seduta sul mio letto e guardando fuori dalla finestra, un giorno maledirò la scelta di tornare a casa prematuramente.

Devo o non devo anticipare il mio ritorno a inizio gennaio invece che alla fine?

(si lo so, tutta questa pantomima per una ventina di giorni di differenza…ma io sto male al pensiero di stare qui a gennaio!)

4 commenti:

  1. buongiorno. ho dormito due ore scarse, il mio ritmo sonno veglia non esiste proprio più. non dormo decentemente dalla fine di settembre e a breve mi autodistruggerò come una supernova.
    io ho l'ansia. soffro d'angoscia. ogni giorno che passa me lo sento rubato, come se non avessi abbastanza tempo da passare qui...ma allo stesso tempo penso di dover necessariamente tornare alla vita reale, che questa sia solo una vita momentanea, effimera e parallela che finirà quanto prima. l'università, gli amici, una casa con una stanza tutta mia e la privacy. questo mi manca. ma al pensiero di una reclusione forzata dettata dai tempi di laurea..non lo so, mi sta stretto tutto questo.

    sto male.
    a.

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  2. Ehi ehi! STOP! Qui occorre agire d'impatto. Non si può stare qui e stare male. Anche se la tua situazione è diversa, entrambe siamo in un limbo doloroso. Che sia fatto anche molto di paura?

    Vivi questa esperienza come un immenso regalo che ti sei fatta da sola, che ti sei conquistata vincendo un bando.
    Non sprecare i giorni a interrogarti, solo sorridi e lascia che il tempo faccia il suo corso.
    Non accettare la Fine significa non imparare, e noi siamo qui per crescere e diventare più mature.
    Portiamo a casa anche questa lezione, noi siamo forti! NOI SIAMO FORTI!

    Gas (non mi fa firmare con l'account Google)

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  3. Quando ho letto "personali elucubrazioni" ho pensato di non scriverti niente per non invadere appunto la parte "personale" della faccenda. Poi ho pensato che due parole di conforto anche da chi non ti aspetti, fanno sempre piacere! Io sono a Bologna, a casa mia: il mio letto, il mio gatto, i miei amici, il mio moroso. E avrei dovuto, forse, fuggire a Vilnius anch'io! Non sai quanto ti invidio per aver avuto la forza di mollare tutto e andare. Ma come dici tu, le esperienze te le scegli e se la cotta per quella città è finita, beh, è finita. Hai preso il meglio che quel posto ti poteva dare. Quindi se devi vivere i prossimi 2 mesi con sofferenza e aspettando impazientemente fine gennaio, ti consiglio di tornare. Alla fine è così. Le separazioni ti fanno capire qual è il tuo posto. Sei una free-mover! Nulla ti vieta di stancarti troppo presto e muoverti verso un'altra meta. E alla fine è bello viaggiare anche con la consapevolezza di avere un posto in cui tornare, anche se è piovoso, con la nebbia, pieno di persone che non sanno dire la "z", ma che a Natale mette tante luci in galleria Cavour e ti fa sentire meglio.

    Ciao Vale,
    in bocca al lupo : )

    Ferrets

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  4. Il commento è lucido e condivido quanto scrivi..ma porca eva mi devo ancora riprendere dallo shock! Ferrets! Ziobono!
    Qual piacevole meraviglia!

    Ma veniamo a noi.
    Sono convinta che tutti dovrebbero provare un'esperienza come la mia.
    Credo anche che è inutile farla solo perchè si è consapevoli che si dovrebbe.
    Era come mi sentivo a gennaio scorso, quando la deadline del bando erasmus si avvicinava e io non ero affatto convinta di volerlo fare. Ma mi dicevo "è un'esperienza utile", "sarà fighissimo" o "è un punto in più nel CV".... Sono entrata in una spirale di angoscia dalla quale mi sono liberata solo dopo il giorno della scadenza.
    Avere gli amici, il gatto, il moroso, la nebbia può non sembrare eccitante, e forse non lo è, ma se è giusto per noi in questo preciso momento perchè porsi dei dubbi?
    Perciò io sono contenta per te che sei dove vuoi essere, ora e per adesso.
    Il germe della curiosità è ben impiantanto in te, da quanto posso dedurre, e quando germoglierà sentirai una forza spingerti verso nuovi luoghi.
    Unica lezione che voglio condividere, perchè non mi piace fare la figa che va all'estero e riceve l'illuminazine, anyway, l'unica lezione che voglio condividere è: NON E' MAI TROPPO TARDI!

    Last but not the least, quando torno birretta in centro, ok? :)

    See ya, e grazie per il bel commento.



    CREPI!

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