martedì 24 gennaio 2012

Ultimo post

Ciao a tutti, questo è l'ultimo post. Si, il fatidico ultimo post.

Ci siamo lasciati a quasi un mese fa, e di cose da allora ne sono successe molte.
Innanzitutto ho passato un capodanno a Vilnius di quelli da ricordare: alla mezzanotte ero sulla collina di Uzupis a guardare un orizzonte infiammato di centinaia di fuochi d'artificio. Altro che botti illegali e mani amputate: è stato un delirio di colori e rimbombi durato (ho controllato) 45 minuti.
Per di più, nelle ore precedenti ho imparato a giocare a backgammon. E nelle seguenti sono stata con le persone più importanti del mio Erasmus, e questa è stata una fortuna per la quale non smetterò mai di essere riconoscente (a chi non lo so, ma avete capito quello che intendo).

Poi, tutto è cambiato rapidamente: il 1 Gennaio 2012 ho lasciato definitivamente Vilnius...e me ne sono andata a Londra per qualche giorno! Non male come anti-depressivo, no?
Inutile dire che la city è adorabile, che è stata una mini vacanza eccezionale e che mi sono stradivertita.

Infine, il ritorno a casa. A SORPRESA. Eh già, i miei non sapevano del mio ritorno.
Mia madre mi ha trovato sul ciglio della porta e si è messa a piangere.
Mio babbo rincasando mi ha trovato sul suddetto ciglio della porta e, dopo una rapida occhiata che non gli è servita a riconscermi, si è voltato nuovamente verso di me ed è scoppiato a ridere.
Queste ragazzi miei sono belle emozioni.


La mia avventura è finita. Sono mesi che penso a quest'ultimo post e purtroppo non sono in grado di esprimere la gioia mista a tristezza che provo nel mettere la parola fine alla mia avventura lituana.

Immaginate di vivere nel vostro mondo di sempre, con il solito autobus per il centro, la biblioteca in cui andate a studiare e la pizzeria al taglio di fiducia.
Immaginate di tornare alla routine di sempre, di rifare le cose di sempre e di rivedere le persone di sempre.
Siete felici, vi sentite bene.
Ora immaginate di vivere tutto questo con un universo dentro di voi, una perla fatta di luoghi e persone irraggiungibili nel tempo e nello spazio, un gioiello unico che appartiene solo a voi.
Farà parte di voi per sempre.
E non potete tornare laddove l'avete trovato perchè quel posto, semplicemente, non esiste più.

Addio Vilnius.

venerdì 30 dicembre 2011

Ultime news dal pianeta Vilnius

Hi to everyone. It's kinda hard to write about myself, my feelings, my perceptions now that everything is coming to a sad sad sad end.
And, sorry for saying that, I really don't feel like wanting to share my emotions. Oh no, you're wrong, it's not because they are too sad. No. It's because I'm lazy. Yes. At last I reached the limit.
Stop with introspections, stop with self analyses, stop with fake convinctions and unbearable confessions.
Here I just paste an email I sent to a dear Lithuanian friend and my last status on Fb.
Have fun my readers, hope you're not angry with your poor me.

Mail
I was GLAD to see my family but I wasn't HAPPY. Here I found the perfect life-style, the one that belongs to me. And ok, I love my family but it's hard to feel good in an environment that doesn't give you what you need and, maybe, what you deserve.
It has been a very normal christmas (ah, merry christmas!), I was happy to meet my very old granmas but, finally, I wasn't excited to be at home.

Then, the 27th in the evening I found out that I booked the flight back to Vilnius for the 30th of January and not of December so I had to book another one. Well, I spent more money but it was quite cheap and now I'm in my lovely room in Sevcenkos gatve.

I feel like I'm walking on a wire suspended between two worlds and if I fall I can feel serious pain.
I must learn how to accept the end of all of this and maybe now it hurts a bit more than what I expected because I went back to Italy and I'm here for just a few days. It's like a sweet sweet punishment.

When I decided to come here, almost a year ago, I knew Vilnius was the right place for me. I don't know why but I could feel that to study here was for me the right stuff to do.
But i couldn't imagine to love vilnius so much, to live such a perfect experience.

Status
Landing in Vilnius, feel the heart beats faster and exclaim to a friend, "Come on, we're at home!" [...] Walk along the corridor of Gile, cross the threshold of the room 341 and think "fuck, at last i'm where I belong." [...] Realize that in three days all this will be the dream and the reality of someone else.
And instead of Sevcenkos gatve 16 I'll be in Via Torreggiani 22.

giovedì 22 dicembre 2011

Il mancato mancamento e altre storie

Oggi ho ascoltato 46 volte "My tears dry on their own" della Winehouse.

I don't know why I got so attached,
It's my responsibility,
And you don't owe nothing to me,
But to walk away I have no capacity

[...]

I wish I could say no regrets,
And no emotional debts,
And as we kiss goodbye the sun sets,
So we are history,

La mia camera è stata per un'oretta e mezzo in profondo stato confusionale ma al momento le sue condizioni si sono stabilite e conto si rimetterà presto.
Fare le valigie è stato piuttosto tragico dal momento che ho troppe cose (ma da dove vengono?!) e ho sicuramente superato i limiti di peso della Ryan. Perciò domani in aeroporto confermerò questa triste realtà, aprirò il valigione e mi metterò 3-4 maglioni addosso. In aereo avrò un collasso.

Ieri è stata una giornata semplicemente meravigliosa: sono stata finalmente fuori con la mia roommate (alla buon ora!), ho fatto il primo pianto (e anche il secondo e il terzo), sono andata in crisi per la mia questione emotiva che sembra essere giunta al termine per questioni pratiche, dopo aver creduto non l'avrei rivisto mai più è entrato nella casa in cui ero e ho avuto un mancato mancamento (eh eh eh...). La serata è stata ancora meglio. Cibo, vino, buona compagnia, lui, le chiacchiere, le promesse, gli abbracci, gli arrivederci, la birra al Play, il calcetto...

Io non posso sapere cosa mi riserva il futuro e non posso sapere se vedrò ancora le persone dalle quali ora non mi sento in grado di separarmi. Ma le vorrei abbracciare tutte e ringraziarle, per aver reso questi quattro mesi tra i più intensi della mia vita.

Oh quanto mi mancherete!

domenica 18 dicembre 2011

Curiosità N° 8

Succede che qui fanno le promozioni sul prezzo delle sigarette.
E le vendono al supermercato.

ps: no mamma, non fumo le sigarette, va tranquilla.
(ammetto che è una frase un po enigmatica)

Caro Natale

Caro Natale,

sono perfettamente consapevole che ci sono circa 2000 anni di tradizione da rispettare. E so più che bene che le tradizioni sono importanti.
Lascia perdere che sei pure una festa religiosa e io sono un'atea convinta. A questo si può ovviare con i regali, come fanno d'altronde tutti, credenti, miscredenti e cretini.
Però c'è una cosa caro Natale che mi devi spiegare. Se sei il periodo dell'anno in cui i desideri si avverano, i sogni diventano realtà e la nonna ti dà tanti soldi, caro Natale, spiegami perchè io non posso rimanere a Vilnius.
Non me ne sbatte nulla del pranzo in famiglia, ho una sorta di famiglia anche qua.
E' ragionevole rispondere che tutti se ne tornano a casa per le feste ma preferirei una Vilnius deserta a una San Lazzaro col cuore che mi piange.
Mi sparerei una camminata in Pilies, mi berrei un karsta vinas in un locale qualsiasi e passerei intime serate con i pochissimi fortunati che saranno qui.
Ti prego Natale, Santa Claus o chi per voi, avverate il mio desiderio: sparite dalla testa della gente. La state rincretinendo convincendola che siete importanti. Non lo siete voi, i regali lo sono. E' questo che muove tutto, sapete?
Perciò la mia proposta è la seguente: il 21 di ogni inizio stagione ci si fa un regalo. Quantomeno la gente la smetterà di ricevere sempre e solo sciarpe e guanti.
A te Natale ti aboliamo.

Cordialmente,

Valentina

sabato 17 dicembre 2011

Last but not the least

Questo non sarà il post dei bilanci. Non è ancora tempo.
Questo sarà il post delle considerazioni a una settimana dalla partenza. C’è una sottile differenza.

Nel mese di dicembre non ho scritto nulla, presa com’ero dagli esami (si, esami!) e dagli amici. Dopo ogni uscita negli ultimi 17 giorni avevo l’amaro in bocca, della serie: tutto sta per finire, rassegnati. Allo stesso tempo però mi complimento con me stessa per essere capace di lasciare la malinconia ai miei momenti sola con me stessa. Con il mio mal di vivere da fine Erasmus non contagio nessuno.
Per di più ho fatto e capito tante belle cose. (adoro le frasi banali ai limiti del possibile).

Innanzitutto sono stata all’opera a vedere il balletto. Era una domenica, nella notte una fievolissima neve era scesa e al mattino le strade erano minimamente candide. Sono uscita, i fiocchi erano più grandi di quel che credevo e per una mezz’ora ho proprio avuto la sensazione di vivere in un paese nordico. Poi tutto è finito, la neve è diventata fanghiglia pastosa e l’incantesimo s’è spezzato.
Nonostante io e i miei due compagni d’avventura avessimo i biglietti in piedi (si, in piedi, all’opera, per la bellezza di 8 Lt) è stata un’emozione vedere quegli allegri ballerini zampettare su e giù per il palco sulle musiche di Чайковский (ah ah ah, mò indovinate chi è!). Fossi stata bambina sarei tornata a casa piroettando e saltellando.
E’ stata una domenica da 10 e Lode.

Altra bella esperienza di queste due settimane dicembrine è stata scrivere il paper per Posttraumatic Society in 9 ore il giorno prima della consegna e del relativo esame dopo 3 misere ore di sonno e una presentazione all’Università (in realtà una boiata ma dire “presentazione all’Università” fa molto figo, quindi lo scrivo). Sono andata a letto all’una che ero stravolta, non so per quale motivo ho preso le pastiglie di valeriana consigliatemi dalla A. e…mi è salita una gran botta! E’ stato veramente bizzarro.

Le belle chiacchiere con l’amica C. e l’amico A. mi hanno fatto capire che si, forse non ci rivedremo presto, magari ci rivedremo solo un’altra volta nella vita e poi mai più, ma il ricordo di queste due persone rimarrà a lungo. Posso proprio dire di volergli bene.

Situazione sentimentale, update del 17/12: mi era passata, ora è tornata, domani passerà di nuovo.

Le feste qui sanno proprio come farle, a parte quelli del dorm del Vpu.
Piccola parentesi, stasera vado a una festa al dorm del Vpu.

Cari i miei adorati lettori, altro da aggiungere non ho, vi saluto e vi abbraccio e ci sentiamo al prossimo post.

mercoledì 30 novembre 2011

Malinconia 0.2

Il periodo malinconico iniziato qualche giorno fa non è ancora terminato.
Il fastidio che mi provoca è immane. Ed è per di più associato ad una seria difficoltà a riprendere un ritmo sonno-veglia normale.
Perciò ora sono quasi le sei del mattino. Una settimana fa avrei detto che era figo essere svegli a quest’ora (presupponendo una serata carica fuori con gli amici), ora mi sento come mia nonna che senza pastiglia non dorme.

Cosa mi manca

Luoghi.
Piazza Maggiore, la mia cucina, il mio letto, il mio divano, via Zamboni, la biblioteca al 36, via Indipendenza, le due 600 più fiche della storia e i loro proprietari, l’autostrada Borgo-Rioveggio, i binari all’est, piazza Santo Stefano, piazza San Francesco, il 19, la Montagnola, H&M, via Castiglione, la mia Fiestina, l’Iper per fare la spesa con la mamma e riempire il carrello di cagate, l’Appennino, i portici, gli appuntamenti sotto le chiappe del Nettuno.

Persone.
Le persone non sono il motivo per il quale vorrei tornare. Ma alcuni amici mi mancano: il Ta, la Boo, il Godo, la Muder, la Michi, i’ babbbo, la Sissi, Ivan e Lawrence eccetera eccetera.

Cose da fare.
Ecco, principalmente voglio tornare a casa per FARE.
Voglio studiare e passare gli esami (e perderei la sessione di gennaio se stessi qui).
Voglio scoprire il lato culturale di Bologna andando a teatro, alle mostre, visitare le gallerie e i musei.
Voglio cercare un lavoro. Voglio mangiare un gelato da Gianni.
Voglio cercare un’agenzia che mi faccia fare da stagista.
Voglio raccogliere informazioni. Voglio andare al Kaiten.
Voglio fare un corso per conoscere gente nuova.
Voglio fare shopping di libri da MelOutlet.
Voglio andare al Kinder, al kaiten, al Millennium, alla Grada…
Voglio cucinare per i miei amici.
Voglio dimostrare ai miei che non sono quella di prima. Anche se non è vero.
Voglio prendere un the alla Linea e fare un aperitivo con gli amici.
Voglio andare all’Ikea. Voglio fare un giro in bici nonostante sia inverno.
Voglio fare una sorpresa alla Muder.
Voglio accendere un camino a Castioni, fare le chiacchiere e provare a cucinare i cepelinai.
Voglio vedere le mie nonne.
Voglio beccare la Sara e ricordare com’era bello vivere a Vilnius…

Perché?

Non so dire se è una fortuna, se è ingenuità o solo fretta ma ho la sensazione di aver fatto tutto ciò che dovevo fare qui e di aver appreso ciò che dovevo apprendere. Mi sono messa alla prova, ho superato gli ostacoli, ho imparato qualcosa in più su di me, ho capito come voglio vivere. Ora voglio vedere se sono in grado di essere la stessa anche a Bologna.
Ho trovato il mio spazio a Vilnius con successo.
Sarei in grado di ottenerne uno anche giocando in casa?

Le prove che ho superato qui hanno attestato che si, sono in grado di vivere all’estero. Quantomeno per qualche mese.
Ma non è troppo facile accontentarsi di saper vivere in un ambiente vergine, che altro non vuole che di sedurre per poi non essere abbandonato?
Questa bella Vilnius, che tanto mi affascinava ora mi sembra sempre uguale.
Come nei rapporti di coppia, si sta insieme se c’è amore.
Io avevo per Vilnius solo una cotta passeggera.
Io amo Bologna. Io voglio Bologna.
E così come me ne ero andata con le palle piene e la voglia di viaggiare, ora vorrei tornare a riconquistare la mia città.
La colpa non è tua, mia cara Dotta, ma è mia che non mi sono mai sforzata di conoscerti a fondo. Sei una città preziosa e nascondi un tesoro tra le tue mura.

Pigrizia, procrastinazione, tedio.
Un giorno tornerà tutto ciò anche a Bologna, magari verso marzo.
Lo so che, seduta sul mio letto e guardando fuori dalla finestra, un giorno maledirò la scelta di tornare a casa prematuramente.

Devo o non devo anticipare il mio ritorno a inizio gennaio invece che alla fine?

(si lo so, tutta questa pantomima per una ventina di giorni di differenza…ma io sto male al pensiero di stare qui a gennaio!)