giovedì 1 settembre 2011

Curiosità n°2

Nel giorno della parata studentesca per l'inizio dell'anno accademico, solitamente il primo settembre, i commercianti di Vilnius non possono vendere alcolici.

Vilnius University

La Vilnius University è stata fondata dai Gesuiti circa 500 anni fa e da allora, se non per un certo periodo dopo l'annessione della Lituania alla Polonia e fino al 1919, non ha mai smesso di offrire le sue lezione, rappresentando la migliore fonte di istruzione superiore dello Stato.

Accoglie migliaia di studenti e si compone di più di 10 facoltà.
Nel 2010 ha ospitato circa 500 studenti Erasmus.
Si pone da anni l'obiettivo di diffondere il proprio nome all'estero, migliorando i progetti internazionali e favorendo gli scambi culturali.
Dispone di una propria autonomia dalle istituzioni governative; non so in termini pratici in cosa questo consista ma hanno un loro statuto e loro princìpi.
Questo è il loro sito: http://www.vu.lt/en/
Il vecchio campus della VU è a dir poco labirintico, anyway è anche particolarmente bello. Molte sale sono affrescate e la biblioteca toglie il fiato da quanto è spettacolare, un vero gioiellino.
Il nuovo campus invece si trova fuori dal centro, oltre il fiume Neris, e ospita alcune facoltà, i dormitori e altri dipartimenti vari.

Oggi noi studenti stranieri abbiamo assistito alla presentazione della VU nel teatro del vecchio campus e poi abbiamo marciato insieme agli studenti lituani
nella parata che si tiene all'inizio di ogni anno accademico.
Lungo la strada principale di Vilnius marciano divisi per facoltà, vestiti e truccati in modo da rimandare al loro corso di studi.
Fanno un casino atomico e sospetto che ci fosse della vodka nelle bottiglie d'acqua che si passavano...

Erasmus: ecco cosa ti aspetta

In quanto studente Erasmus hai qualche obbligo da ottemperare, prima della partenza e durante il primo mese di permanenza.
Ecco quelli di cui finora sono a conoscenza.

1) Assicurarsi di aver portato con sé la "Letter of Acceptance"
2) Assicurarsi che il "Learning Agreement" dei corsi che si intendono seguire (lo si compila al momento della richiesta di scambio) corrisponda realmente al piano di studi voluto. Se si vogliono aggiungere o eliminare corsi occorre aggiornare l'agreement o tramite il proprio mentor o inviando una mail a rita.vienazindiene@cr.vu.lt
3) Assicurarsi di avere un'assicurazione sanitaria valida in Lituania.
Il che significa avere la tessere sanitaria italiana valida.
4) Portarsi 3 fototessere formato passaporto. Io non le ho e ancora non mi sono state richieste, ma così leggo nella mia checklist, sicchè lo scrivo.
5) Inviare la richiesta per l'assegnazione di un Mentor (uno studente che fa da tutor) a mentor@vusa.lt e contattare il suddetto Mentor prima dell'arrivo
6) Assicurarsi di avere la conferma della prenotazione presso un dormitorio (se si vuole alloggiare in quelli della VU-avviso: le condizioni sono pessime ma si paga qualcosa come 70 euro al mese in tripla)
7) Arrivare a Vilnius almeno un giorno prima l'inizio del semestre
8) Registrarsi all'Office of International Programmes and Relations (IPRO) prima dell'inzio del semestre o quantomeno appena si può. Per farlo occorre portare l'originale letter of acceptance, la carta d'identità o il passaporto, l'assicurazione sanitaria e la prova che si hanno sufficienti mezzi economici per vivere ovvero, per gli studenti Erasmus, la lettera che conferma che si dispone della borsa di studio Erasmus. Io che non sono Erasmus non so come farò.
9) Compilare il "Registration at VU Form" (che a quanto pare è diverso dall'altra registrazione) durant il primo mese del semestre. Questo form viene consegnato il primo giorno della Orientation Week organizzata dalla VU
10) Se il soggiorno ha la durata di due semestri occorre registrarsi all'ufficio immigrazione.
11) Tramite il proprio Mentor ottenere la LSP: Lithuanian Student Card
12) Se si desidera frequentare il corso di lingua lituana (due settimane all'inizio del semestre) occorre inserirlo nel Learning Agreement. Vale 1.5 ECTS
13) Controllare l'orario delle lezioni che dovrebbe essere pubblicato durante la prima settimana del semestre sul sito della VU

Per quanto io mi ricordi, that's all folks!

Piccola modifica del 2/09: oggi sono andata all'IPRO e mi hanno detto che non c'è nessuna registrazione da fare né occorre stampare alcun documento, basta aver firmato, il primo giorno di orientation week, nella loro lista di studenti erasmus.
Perciò occorre solo compilare il learning agreement (se non lo si vuole modificare allora non importa fare nulla) e il "registration at VU form".

Coffee Inn

Il Coffe Inn è il corrispondente lituano di Starbucks.
Ve ne sono una dozzina in Lituania di cui almeno otto solo a Vilnius.
Nonostante i prezzi non proprio lituani (ho pagato un Peppermint Mocha Medium 7.5 Lt) lo si apprezza per il menu ricco di bevande al caffè. Parte dell'offerta è nella foto.
Trovo fantastico e degno di nota questo posto perchè offre poltrone
comodissime su cui rilassarsi e chiaccherare, è un posto caldo prezioso da tenere a mente ed ha internet wi-fi (come ovunque qui, gratis).
Inoltre, io che sono un'appassionata di arredamento, adoro il fatto che sia stato ammobiliato con quel gusto un po' underground-cosmopolita, che unisce poltrone di pelle a pavimenti in cemento,scaffalature in legno di bassa lega, muri graffittati e soffitto a volte.
Non è meraviglioso?

A Flying Cow


Piuttosto usuale qui la gag: "Guarda c'è una mucca che vola!"

Italioti

Italioti= Italiani + Idioti

Necessito di uno sfogo sui detestabili comportamenti degli italioti (non gli italiani, c'è differenza) all'estero.
Non voglio generalizzare. Riporto la mia esperienza attigendo a ricordi di viaggi a Parigi, Valencia, Brighton e Vilnius.

Primo: l'italiota all'estero non è tollerante né rispettoso degli usi e costumi altrui. Spesse volte non si dimostra nemmeno interessato a conoscerli.
Se ne frega altamente di prestare ascolto e di tacere per imparare.
Impone la propria saccenza con maleducazione, alza la voce sopra quella degli altri, fa il bullo appena ne ha l'occasione e a volte raggiunge infimi livelli di squallore.
Non rispetta l'ambiente che lo circonda, nè tantomeno la gente del luogo.
Non si preoccupa di disturbare con i propri comportamenti quelle che sono le regole della buona educazione del paese che lo ospita.
Non si preoccupa di lasciare un buon ricordo, "tanto io qui non ci torno più!".
L'unica cosa di cui si cura, a volte, è la legge locale (prendersi una multa o finire in galera non è mai buona cosa). Ma se è risaputo che tutti la infrangono perchè astenersi?

Secondo: l'italiota non sa spiccicare una dannata parola di inglese.
Anche io non sono granchè in quanto a conversazione ma quanto meno evito di correggere gli altri quando sbagliano. E invece quante volte mi è capitato di sentire italioti fare il punto sulla grammatica ad altri stranieri!
E poi è imbarazzante sentirli parlare inglese, è qualcosa che mi fa stringere lo stomaco. E' rivoltante.
Almeno vi fosse consapevolezza del misero livello di inglese che si ha!
Si sarebbe forse più cortesi quando l'interlocutore non afferra i nostri discorsi.

Terzo: l'italiota non si rende conto di essere italiota.
Forse ha troppo calcata in testa la massima "tutto il mondo è paese".
Considera i suoi gesti universali, i suoi ammiccamenti comprensibili, le sue gag immediate.
E si meraviglia se la comunicazione non avviene.
Pensa (e in questa categoria mi ci metto completamente anche io, ma ci sto lavorando su) che tutto ciò che si fa in Italia sia italiano. No!
Ad esempio: alcune melodie, come le ninnananne. Solo perchè te le cantava tua madre non significa che altrove nel mondo non vi sia un'altra madre come la tua che canta la stessa identica canzoncina!
Oppure i giochi: solo perchè li hai fatti tu con i tuoi amici non significa che siano giochi italiani!
Porca miseria, ciò mi fa imbestialire con me stessa perchè spesso mi è capitato di descrivere alcune mie abitudini come "italiane" per poi sentirmi rispondere, da uno straniero, "si anche io faccio così!".
Damn.

Non odio gli italiani, odio gli italioti.
Non odio l'Italia, odio gli italioti che la insozzano.
Non odio essere italiana, ma odio dover spiegare che nel mio Paese non tutti sono cafoni, puttanieri, mafiosi e berlusconiani e scusate le ripetizioni, forse "berlusconiani" bastava a rendere l'idea.

Fine dello sfogo.



Po-po-po POLLO!

Continuo a sopravvivere, anzi, a mangiare benissimo, senza toccare neanche una padella.
Il Maxima, da me ribattezzato "L'Olimpo dei Supermercati", offre una tale varietà di piatti pronti che mi sembra quasi un peccato faticare per prepararmi del cibo.
Sicchè anche ieri ho provveduto alla mia manutenzione grazie a delle "polpette di pollo in salsa al vino" (evito di riportare l'inutile traduzione lituana) estremamente gustose: pollo, porro (o almeno credo), funghi e salsa bianca presumibilmente al vino.
Questo post non gode di eccessiva utilità ma è solo per sottolineare nuovamente che del Maxima e dei suoi cibi pronti ci si può fidare.
Ovvio, sempre che non si abbia un palato schizzinoso e si disponga di voglia di assaggiare nuovi sapori.

Ah dimenticavo, 350 grammi di 'sta roba: neanche 5 Lt.